I passi della Viscontessa risuonavano nell'atrio accompagnati da quelli di altre decine di persone che percorrevano i corridoi del palazzo.
Ambasciatori e delegati stranieri si alternavano a politici e consiglieri.
Anna scambiò un sorriso con una donna dal volto familiare. Si domandò per qualche minuto dove l'avesse già vista ma, quando quella si fu allontanata, abbandonò quel pensiero, era troppo tardi per chiederle se si conoscessero.
"Signora, signora perdonatemi"
Una voce maschile la chiamava. Distrattamente la Viscontessa guardò il suo interlocutore, dal tono di voce si sarebbe aspettata fosse più alto.
"Sì?"
"Avete bisogno del mio aiuto?"
Il giovane segretario aveva congiunto le mani, strofinandole l'una con l'altra in un gesto che sembrava esprimere estremo nervosismo.
"Sono qui su invito del Conte di Feltre, Gran Ciambellano della Repubblica, gradirei mi accompagnaste da lui o per lo meno lo avvertiate della mia presenza qui. Nel caso, ditegli che il Gran Ciambellano di Modena è giunto"
L'uomo annuì e dopo una rapida riverenze accompagnata da: "Come desiderate, Eccellenza" si allontanò in direzione degli uffici del diplomatico.
Anna attese, congiungendo le mani dietro la schiena e riprendendo il suo spensierato andirivieni per la sala.