Arrivo del Nunzio Apostolico

Giordana stava uscendo dai propri uffici, era ora di tornare a casa, quando udì annunciare l'arrivo di un nuovo ospite.
Fece capolino verso l'ingresso, dopo di che sorrise al nuovo arrivato.
Si avvicinò, fece un inchino, baciò l'anello che le veniva porto e disse:

Monsignore, è un piacere avervi qui! Benvenuto a Palazzo Ducale! Spero che il viaggio sia stato comodo.
Gradite forse riposarvi un poco? Magari potrei offrirvi un the caldo, ne sarei lieta.

Monsignore tremava dalla smania di fare gli scongiuri che ora solito fare ogni volta che incontrava il Console veneziano.

Tho! chi si vede.
Uno Jett.. hem, un Console per i Balcani.
Sono felice e soddisfatto di farmi vedere sano e salvo da Vostra Eccellenza.
Voi - disse con una per nulla celata inflessione di fastidio- come state?
i Vostri alleati non vi hanno ancora fatto la "festa" - carcò con sarcasmo.

poi, soddisfatto come un gatto che vedeva il sorcio arrivargli tra gli artigli continuò.
è davvero stressante l'impegno diplomatico.
il dover adeguarsi ai costumi altrui.
Io che sono avvezzo a cominciare e concludere celermente, mi sono dovuto adeguare ai tempi dei Vostri diplomatici.
ed andò a specificare...
è da un mese che, dopo essermi presentato al Suo invito, aspetto ancora che il Vostro ambasciatore presso la Santa Sede si faccia vivo.
Son dovuto venire io a cercarvi.
fosse stato per Voi....
Comunque, ormai siam qua, facciamoci sto balletto, che poi c'ho gente a casa, a Modena, che mi aspetta.
alludendo agli "ordici amici" di Sua Eccellenza il Console.

Giordana stava conducendo il Nunzio verso gli uffici a lui dedicati, quando incontrarono lungo il corridoio il Console Carcarodon. Giordana seguì il battibecco tra i due, poi fece un cenno di saluto e accompagnò il Nunzio su per una scala in marmo.
Superato un altro corridoio, si giungeva infine agli uffici della Nunziatura Apostolica

Prego, Monsignore, vogliate entrare. Giordana aprì la porta, e fece strada nelle ampie sale.
Adesso, sistematevi un poco, sarete stanco per il viaggio, ma poi potremo parlare con tutta tranquillità. Potete usare quella stanza lì a vostro uso personale, mentre queste centrali sono le sale di riunione.
Il Monsignore sorrise, e ringraziò per la premura.
Se vogliate scusarmi, vado a chiedere di portarci un bel the caldo, prima di cominciare...

Il Monsignore, prese possesso della sala rilassandosi al pensiero del thè caldo che lui tanto amava.
Capisco sempre più le parole che Sua Beatitudine il Patriarca ha usato nel propormi alla Nunziatura e nel sintetizzare la politica veneziana. - disse tra se - le adoro le sfide impossibili!.
ed un sorriso beffardo gli si disegnò in faccia.