Alasia si era dovuta trattenere per tutto il viaggio dall'esprimere la sua gioia con saltelli per quell'uscita da Siena. D'altronde la carrozza non avrebbe retto.
Stava andando a Venezia e ancora non ci credeva! Ricordava le descrizioni di suo Padre, di quella città sull'acqua infinitamente meravigliosa e unica.
Uscì dalle sue fantasie quando sentì la carrozza bloccarsi e guardò stupita Dama Antea, vergognandosi un po' del fatto che era rimasta per la maggior parte del tempo a pensare al passato.
"
Datti una calmata e vedi di comportarti come una vera Quesada!" si disse.
Scese dalla carrozza abbassando la testa e tendendo la mano al paggio, con tutta la grazia innata che le era stata tramandata dal sangue di sua madre.
Appena alzò gli occhi da gatto rimase stupefatta dalla grandiosità del posto. Di sicuro era molto meglio dal vivo!
Dopo qualche secondo si accorse che la sua compagna di viaggio si stava già dirigendo al portone, e arrossendo leggermente la seguì a passo spedito.
"
Buongiorno buon uomo. Sono Antea Elvisa Barbarigo Carraresi, Ambasciatrisce senese presso Venezia, e la mia giovane accompagnatrice è Alasia Rebecca Quesada, Consigliere di Legazione. Desideriamo venire annunciate, prego.
Ecco qui i nostri lasciapassare..."
Alasia ascoltò con attenzione il modo di parlare di Dama Antea: d'altro canto era lì per imparare, e non si sarebbe fatta sfuggire nessuna occasione. Quando fu presentata fece una riverenza e poi prese la pergamena che le aveva fatto pervenire il Visconte.
Srotolandola lentamente la mostrò all'uomo.